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Il termine diagnosi energetica può assumere per soggetti diversi significati differenti; per cui definire in modo chiaro e univoco cosa si intende per diagnosi energetica è elemento essenziale e preliminare ad ogni trattazione dell’argomento. Lo stesso scopo di una diagnosi energetica, la sua complessità, il livello della valutazione economica sono tutti elementi che potrebbero essere trattati da soggetti differenti in modo diverso e andrebbero definiti chiaramente prima di ogni attività di diagnosi in assenza, come si è, di una normativa specifica. Si vuole qui identificare e descrivere i diversi approcci alla diagnosi energetica e definire un approccio unificato per la sua organizzazione e conduzione. Una diagnosi energetica può essere definita sinteticamente come un processo che valuti come e dove un edificio o un processo tecnologico utilizza l’energia e identifichi le opportunità di riduzione dei consumi. La diagnosi energetica può essere definita come “la procedura sistematica volta a fornire  un’adeguata conoscenza del profilo di consumo energetico di un edificio o gruppo di edifici, di una attività o impianto industriale o di servizi pubblici o privati, al fine di individuare e quantificare le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo costi-benefici e riferire in merito ai risultati”.
C’è una relazione diretta tra il costo della diagnosi energetica e la quantità dei dati, che devono essere raccolti e analizzati, e il numero delle opportunità di risparmio energetico identificate. Quindi occorre fare una prima distinzione tra i costi accettati o accettabili per la diagnosi, che determineranno il tipo di diagnosi che potrà essere eseguita. Una seconda distinzione è dovuta all’oggetto della diagnosi: la diagnosi energetica di un edificio si focalizza sulle richieste energetiche dovute all’involucro, all’illuminazione, al riscaldamento e raffrescamento ambientale e alla ventilazione; mentre una diagnosi energetica di un impianto o stabilimento industriale si focalizza sulle richieste del processo.

DIFFERENZE TRA CERTIFICAZIONE E DIAGNOSI ENERGETICA 

La certificazione energetica ha come obiettivo principale quello di rappresentare in forma più semplice possibile una qualità energetica  del sistema edificio/impianto riferita a condizioni standard  in modo che sia comprensibile a tutti i soggetti interessati e non solo agli esperti del settore. Solo secondariamente ha anche la finalità di dare delle indicazioni di massima sui possibili interventi di risparmio energetico attuabili; il tutto con costi contenuti. 

La diagnosi energetica ha invece come obiettivo principale l’individuazione dell'inefficienza energetica di un sistema nelle sue attuali condizioni di esercizio, e di proporre soluzioni per ridurle quantificando sia i risparmi conseguenti che la redditività economica di tali interventi.

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